Descrizione
La storia straordinaria di Angelo Repossi è giunta fino a noi grazie alle ricerche approfondite svolte dai figli, Maria Simona, Pietro Luigi, Alberto, e della nipote Chiara, che hanno mantenuto viva nel tempo la memoria di quest'uomo, testimonianza autentica di forza d’animo, resilienza e amore per la vita.
Classe 1914, Angelo era un caporale maggiore nel Corpo dei Bersaglieri durante la seconda guerra mondiale. Si trovava di stanza a Cremona con altri miliari quando l’8 settembre, il giorno dell’armistizio, veniva catturato dai Tedeschi e trasportato in Germania in un lager nazista al confine con la Polonia.
Durante il periodo di prigionia durato 2 anni, ha dovuto affrontare condizioni di vita terribili, sopportando fame e sofferenze, tanto che spesso - come spiegava lui stesso nei suoi racconti ai figli – il rancio consisteva solo in bucce di patate. Nonostante le difficoltà però non ha mai perso la sua dignità e si è sempre adoperato per aiutare gli altri prigionieri, instaurando anche significativi legami di amicizia con i suoi compagni di sventura. Il suo temperamento, l’indole gioiosa e la sua disponibilità verso gli altri lo hanno reso un punto di riferimento anche nei momenti più bui.
Liberato dal campo di concentramento il 15 ottobre 1945, è tornato in Italia a piedi con mezzi di fortuna per riabbracciare i genitori e le due sorelle. Nel 1948, dopo essersi sposato, si è stabilito a Rozzano Vecchio. In quel periodo faceva l’operaio in una fabbrica di pneumatici e negli anni ha sempre lavorato con dedizione per sostenere la sua famiglia.
Uomo dall’animo generoso e gentile, Angelo Repossi si è spento nel 2000, a 86 anni, lasciando un ricordo indelebile nei cuori di chi lo ha conosciuto.
I figli lo ricordano per il suo sorriso che non abbandonava mai, la sua passione per il canto - faceva parte della corale della parrocchia di Sant’Ambrogio - e la sua partecipazione attiva nella vita della comunità cittadina.
Il 27 gennaio 2024 gli è stata conferita la medaglia d’onore concessa dal Presidente della Repubblica ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati ai lavori forzati. La consegna di questa prestigiosa onorificenza, avvenuta a Milano alla presenza del Prefetto e della Senatrice Liliana Segre, rappresenta un profondo atto di riconoscimento per i familiari di Angelo e assume un valore significativo per tutta la comunità di Rozzano, portando con sé un messaggio di speranza per le future generazioni.
L’augurio dell’amministrazione comunale è che l’esperienza vissuta da Angelo Repossi possa contribuire alla costruzione di una memoria collettiva contro l’indifferenza e l’oblio. Un impegno per non dimenticare le atrocità commesse durante la guerra e difendere il valore della giustizia, della pace e della comprensione reciproca.
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Ultimo aggiornamento: 28 gennaio 2025, 09:03