Angelo Repossi, la memoria di un deportato di Rozzano tra speranza e amore per la vita

Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, l’amministrazione comunale ricorda la figura di un cittadino rozzanese deportato nel campo di concentramento di Rehfelde in Germania nel 1943

Data :

27 gennaio 2025

Angelo Repossi, la memoria di un deportato di Rozzano tra speranza e amore per la vita
Municipium

Descrizione

La storia straordinaria di Angelo Repossi è giunta fino a noi grazie alle ricerche approfondite svolte dai figli, Maria Simona, Pietro Luigi, Alberto, e della nipote Chiara, che hanno mantenuto viva nel tempo la memoria di quest'uomo, testimonianza autentica di forza d’animo, resilienza e amore per la vita. 

Classe 1914, Angelo era un caporale maggiore nel Corpo dei Bersaglieri durante la seconda guerra mondiale. Si trovava di stanza a Cremona con altri miliari quando l’8 settembre, il giorno dell’armistizio, veniva catturato dai Tedeschi e trasportato in Germania in un lager nazista al confine con la Polonia. 

Durante il periodo di prigionia durato 2 anni, ha dovuto affrontare condizioni di vita terribili, sopportando fame e sofferenze, tanto che spesso - come spiegava lui stesso nei suoi racconti ai figli – il rancio consisteva solo in bucce di patate. Nonostante le difficoltà però non ha mai perso la sua dignità e si è sempre adoperato per aiutare gli altri prigionieri, instaurando anche significativi legami di amicizia con i suoi compagni di sventura. Il suo temperamento, l’indole gioiosa e la sua disponibilità verso gli altri lo hanno reso un punto di riferimento anche nei momenti più bui.

Liberato dal campo di concentramento il 15 ottobre 1945, è tornato in Italia a piedi con mezzi di fortuna per riabbracciare i genitori e le due sorelle. Nel 1948, dopo essersi sposato, si è stabilito a Rozzano Vecchio. In quel periodo faceva l’operaio in una fabbrica di pneumatici e negli anni ha sempre lavorato con dedizione per sostenere la sua famiglia. 

Uomo dall’animo generoso e gentile, Angelo Repossi si è spento nel 2000, a 86 anni, lasciando un ricordo indelebile nei cuori di chi lo ha conosciuto. 

I figli lo ricordano per il suo sorriso che non abbandonava mai, la sua passione per il canto - faceva parte della corale della parrocchia di Sant’Ambrogio - e la sua partecipazione attiva nella vita della comunità cittadina. 

Il 27 gennaio 2024 gli è stata conferita la medaglia d’onore concessa dal Presidente della Repubblica ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati ai lavori forzati. La consegna di questa prestigiosa onorificenza, avvenuta a Milano alla presenza del Prefetto e della Senatrice Liliana Segre, rappresenta un profondo atto di riconoscimento per i familiari di Angelo e assume un valore significativo per tutta la comunità di Rozzano, portando con sé un messaggio di speranza per le future generazioni.

L’augurio dell’amministrazione comunale è che l’esperienza vissuta da Angelo Repossi possa contribuire alla costruzione di una memoria collettiva contro l’indifferenza e l’oblio. Un impegno per non dimenticare le atrocità commesse durante la guerra e difendere il valore della giustizia, della pace e della comprensione reciproca. 

Ultimo aggiornamento: 28 gennaio 2025, 09:03

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